mercoledì 9 febbraio 2011

9 Febbraio - Giornata degli stati vegetativi

Qualche giorno fa ho scoperto che il ministero per la salute ha dedicato il 9 febbraio alla "Giornata degli stati vegetativi".
Una giornata promossa a livello nazionale direttamente dal governo che si inserisce in un tessuto locale promosso dalle associazioni ("La giornata dei risvegli" promossa dall'associazione Amici di Luca il 7 ottobre; "La giornata sui traumi cranici" promossa dalla Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico) che già cercano di sensibilizzare la società su questa situazione di grave disabilità.
Eppure questa giornata sta suscitando rumore perché la data coincide con la data della morte di Eluana Englaro.
Nuovamente l'attenzione si sposta su battaglie ideologiche: basta leggere questa intervista ad Ignazio Marino oppure i commenti presenti sul sito UAAR alla notizia circa la giornata per capire che siamo ancora in una situazione di scontro quasi frontale fra quelli che vengono fatti passare come diritti in antitesi.
Eppure, come sottolinea Fulvio De Nigris in una lettera a Beppino Englaro, questa può essere una giornata di confronto perchè non può esserci scelta vera senza cura.
Ricordo infatti ancora con terrore quando una dottoressa ci disse che una volta sveglio papà sarebbe stato destinato ad una unità generica se non avessimo provveduto noi a provare a trovar posto in una clinica ad alta riabilitazione.. cliniche che hanno pochi posti a disposizione perché"economicamente non sostenibili".
Ed allora, perché contrapporre due libertà? O meglio si può veramente parlare di libertà di scelta quando le condizioni minime di cura non sono garantite?
Le cure per un paziente post-comatoso sono dispendiosissime in termini economici ed anche fisici eppure sono cure che vanno - o andrebbero - garantite.
Può darsi che questa giornata sia stata indetta unicamente per ingraziarsi qualche elettore, ma rimane il fatto che oggi si terrà un convegno, ci saranno incontri in cui si discuterà praticamente di cosa significhino gli stati post-comatosi di cosa serva per sostenere le famiglie e soprattutto le PERSONE che sono in tali stati.
Poi starà alla politica tradurre in atti queste richieste: il fatto che la giornata sia forse un cartello elettorale non cambia le necessità delle persone e la necessità che la società venga sensibilizzata su queste tematiche.
Non si devono derubricare le proposte che oggi verranno fuori solo perchè la data è forse stata una scelta infelice.

La speranza è che la stampa parli di oggi non solo per le polemiche ma per ciò che si dirà e che nulla o poco avrà da spartire con la tragica storia di Eluana.