giovedì 29 novembre 2007

Talvolta se credi che le cose possano andare bene, alla fine vanno bene davvero!

La citazione originale dal Padawan è

Talvolta se credi che le cose possano andare bene e con tutto il cuore costruisci giorno per giorno un pezzetto di speranza, alla fine vanno bene davvero!

Ebbene, veramente le cose vanno meglio.
Ieri è stata applicata a papà la valvola fonatoria che gli ha permesso di dire le sue "prime parole" fra cui anche il suo nome e cognome.
Oggi la valvola gli stata tolta, ma riusciva già molto meglio a muovere le labbra per articolare parole.

Per carità, è ben lontano dal declamare i canti della "Divina Commedia"... ma chi se ne frega!
Non so se è un piccolo passo per lui, ma per noi è un passo da gigante.

Ultimo tassello: oggi ci hanno dato la conferma che verrà trasferito al S.Anna di Crotone. Si apre così un nuovo capitolo... chissà di quante pagine ed inchiostro ci sarà bisogno!

mercoledì 21 novembre 2007

Il cerchio della vita

L'otto settembre nasceva il primo figlio di un amico.
Il 10 papà entrava in coma a causa dell'incidente.
Ieri una piccola grande speranza si è accesa per noi sapendo che forse c'è una concreta possibilità che papà possa essere ricoverato presso il S.Anna di Crotone.
Oggi alle 7:00 è morto il papà di Carlo e Marco, due splendidi ragazzi che abbiamo imparato a conoscere durante questi due mesi di "convivenza forzata" nel reparto di rianimazione.

E' questo il cerchio della vita?
vita/morte; gioia/dolore?

Come mi sentirei se dopo mesi in rianimazione papà morisse o, meno tragicamente, papà non recuperasse abbastanza?
I nostri sforzi sarebbero stati vani?
Come se per l'impegno che mettiamo nell'andare a trovare i nostri cari dovessimo ricevere necessariamente un premio.

Quando andiamo a trovare qualcuno che sta male lo dobbiamo fare perché gli doniamo il nostro amore, gli infondiamo la nostra linfa vitale... non perché in qualche astruso modo il nostro comportamento debba essere ricompensato (quante volte lo ho pensato).

Spero vivamente che Carlo e Marco sappiano e credano fin nel loro profondo che hanno fatto tutto ciò che era in loro potere per dare forza ed amore al loro papà: solo così non sentiranno di aver fatto un qualcosa di inutile.

L'amore non è mai inutile

mercoledì 7 novembre 2007

Una luce in fondo al tunnel?

Sono ormai più di 10 giorni che papà riesce a respirare da solo.
E' quasi una settimana che i medici sottolineano i progressi neurologici fatti da papà che riesce a tenere aperti gli occhi e ad eseguire comandi semplici.
Sono tre giorni che il livello di vigilanza di papà è aumentato... non si "distrae" più così spesso quando è sveglio e da notevoli cenni di "intendere" ciò che gli è intorno.

Oggi, la controprova:
papà ha risposto a delle domande facendo inequivocabilmente "si" chiudendo le palpebre.
papà ha alzato le braccia destra e sinistra identificandole correttamente.
papà mi ha seguito mentre andavo a lavarmi e disinfettarmi le mani.
papà ha seguito con lo sguardo i medici che venivano a visitare l'altro paziente della stanza.

papà "ha detto" che ha paura che lo lasciamo solo.

Come fare a rincuorare una persona che vedi al massimo un'ora al giorno, che non può muoversi, che a fatica riesce a comunicare un poco? Come fare per esprimere TUTTO il proprio amore?

Cenni che fanno fare un balzo al cuore per la gioia... una gioia mista alla preoccupazione per le paure di papà, perché è solo
perché non sappiamo quando e soprattutto se riusciremo ad ottenere il trasferimento presso una struttura che possa aiutarlo a recuperare al massimo.

Oggi la doccia fredda del S. Raffaele di Cassino che purtroppo ha negato la possibilità di ricovero perchè "non compatibile" con le loro strutture (non compatibile con un reparto RAI
?).
Così come il S. Lucia fa resistenza perché non ci sono posti liberi (problema purtroppo endemico per le unità di risveglio o RAI).
O come il S. Giuseppe che non risponde.
O per le lunghe liste di attesa del S. Giovanni Battista.

Una tenue luce in fondo al tunnel si intravede: speriamo che non si debba spegnere perché debbano spostare papà in un reparto a lui non adatto a causa del fatto che le strutture che lo hanno negano il ricovero per diversi motivi e poichè gli ospedali "normali" non hanno reparti subintensivi in quanto "non si guadagna con la rianimazione" (citazione da una dottoressa con cui abbiamo parlato in rianimazione)