mercoledì 17 ottobre 2007

I limiti della scienza

Oggi campeggia sui maggiori quotidiani il caso di Eulana Englaro
Corriere della Sera
La Repubblica
La Stampa
L'Unità
Avvenire online

La sentenza della Corte di Cassazione sembra chiara ed esemplare: le condizioni affinché un tutore legale possa chiedere la sospensione dell'idratazione e della nutrizione sono
  1. la condizione di stato vegetativo del paziente sia apprezzata clinicamente come irreversibile, senza alcuna sia pur minima possibilitá, secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti, di recupero della coscienza e delle capacitá di percezione;
  2. sia univocamente accertato, sulla base di elementi tratti dal vissuto del paziente, dalla sua personalità e dai convincimenti etici, religiosi, culturali e filosofici che ne orientavano i comportamenti e le decisioni, che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento
Chiaro, semplice... peccato che non esistano protocolli scientifici (cioè sperimentati ed univoci) che possano stabilire quando uno stato vegetativo è irreversibile.

Ma cos'è uno stato vegetativo?
E' uno stato in cui il paziente, pur recuperando il ciclo sonno/veglia e pur effettuando movimenti, è sconnesso dalla realtà.
Come si fa a stabilire quando un paziente reagisce volontariamente?
Bhe, signori, facendogli domande... chiedendogli di eseguire movimenti volontari.

Un po' poco, a mio avviso, per essere sicuri che un paziente non percepisca la realtà e non abbia possibilità di recupero nel futuro (anche remoto).

La verità è che per ora la medicina non riesce a stabilire in maniera univoca e sicura quando uno stato di incoscienza non abbia possibilità di recupero... la verità è che per ora la medicina può stabilire in maniera statistica quando un paziente ha più o meno possibilità di recupero a seconda del suo stato...
La verità è che per ora i rischi più grandi che occorrono a pazienti in stato vegetativo riguardano complicanze dovute allo stato clinico e che spesso, se il paziente non si sveglia completamente, possono portare alla morte.

Se un dottore vi dicesse (come è successo a noi) che il vostro caro ha scarse o nulle possibilità di recupero della coscienza, non sareste forse tentati di porre fine alle sue (forse) e vostre (sicuramente) sofferenze sospendendo la nutrizione?

Forse sono eccessivamente "spietato" ma mi atterrisce che sulla base di un parere esperienziale, per quanto dato in buona fede, si possano prendere scelte definitive sulla vita di un'altra persona che, per quanto ne possiamo sapere, è ancora viva.

Quando si perde la speranza si possono fare scelte orribili.

Questo è un post che mi leggerò diverse altre volte in futuro... soprattutto quando ci saranno momenti in cui la situazione di papà mi sembrerà davvero senza speranza ed uscita.

Ma per ora, papà, tifo ancora per te e lo farò sempre!!!

3 commenti:

Andy ha detto...

Non ho ancora mai conosciuto i tuoi genitori. Spero di avere la possibilità in futuro di parlare con entrambi, né conosco tua sorella. Ma se c'è una cosa, è che dentro di me farò sempre il tifo per voi.

anitl ha detto...

devo ringraziare mio fratello per la sua grande forza nell'aver voluto creare questo blog per papà. Non è semplice parlare ed esprimere cose che sono incomprensibili anche per noi, ma grazie a questo mezzo di giorno in giorno mi sento anche più libera di esprimere ciò che è rinchiuso in me e che a volte sembra troppo grande per essere coumnicato solo con le parole.
Ognuno di noi vive "da solo" questa condiziona che ti blocca quando vedi quella porta rossa...trattieni un attimo il fiato...poi in un attimo ti immergi in un mondo lontano anni luce dal quotidiano...un mondo fatto di sfide, un mondo nel quale basterebbe un accenno della mano di mio padre per far riaccendere il "nostro" mondo...e poi tutto cabmbia perchè tu sei lì per lui...che in alcuni momenti sembra comunicarti "ci sono...ma non ce la faccio"...

Anonimo ha detto...

sono sicuro che prima o poi ce la farà...tifiamo tutti per lui e sosteniamo tutti voi