martedì 30 ottobre 2007

Poesie per papà

Un pensiero per te...
Rigida è la notte
che attraversa i nostri cuori
Lunghe le attese
che ci portano accanto a te...
Quali desideri
ci portiamo dentro
nell'attesa di varcare
la porta che ogni giorno
ci separa da te?

Siamo qui
Ti chiamo con forza
per non lasciare
che il tuo sonno profondo
si prenda gioco di te.
So che ci sei
e che vorresti comunicare,
ma delle vie
tortuose
i tuoi sensi stanno prendendo.
Non aver paura
di volgere
il tuo sguardo
verso di noi
Ti aspettiamo
siamo qui
per abbracciarti di nuovo!

Un punto di luce
Se potessi immergermi
nel tuo mondo
cosa vedrei?
Tu che oggi
fissi un punto di luce
lontano
dove il tuo sguardo
si perde
e dove io scorgo la vita.

lunedì 22 ottobre 2007

Salmo 120

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d'Israele.

Il Signore è il tuo custode
il Signore è come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.

Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te,
quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.

mercoledì 17 ottobre 2007

I limiti della scienza

Oggi campeggia sui maggiori quotidiani il caso di Eulana Englaro
Corriere della Sera
La Repubblica
La Stampa
L'Unità
Avvenire online

La sentenza della Corte di Cassazione sembra chiara ed esemplare: le condizioni affinché un tutore legale possa chiedere la sospensione dell'idratazione e della nutrizione sono
  1. la condizione di stato vegetativo del paziente sia apprezzata clinicamente come irreversibile, senza alcuna sia pur minima possibilitá, secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti, di recupero della coscienza e delle capacitá di percezione;
  2. sia univocamente accertato, sulla base di elementi tratti dal vissuto del paziente, dalla sua personalità e dai convincimenti etici, religiosi, culturali e filosofici che ne orientavano i comportamenti e le decisioni, che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento
Chiaro, semplice... peccato che non esistano protocolli scientifici (cioè sperimentati ed univoci) che possano stabilire quando uno stato vegetativo è irreversibile.

Ma cos'è uno stato vegetativo?
E' uno stato in cui il paziente, pur recuperando il ciclo sonno/veglia e pur effettuando movimenti, è sconnesso dalla realtà.
Come si fa a stabilire quando un paziente reagisce volontariamente?
Bhe, signori, facendogli domande... chiedendogli di eseguire movimenti volontari.

Un po' poco, a mio avviso, per essere sicuri che un paziente non percepisca la realtà e non abbia possibilità di recupero nel futuro (anche remoto).

La verità è che per ora la medicina non riesce a stabilire in maniera univoca e sicura quando uno stato di incoscienza non abbia possibilità di recupero... la verità è che per ora la medicina può stabilire in maniera statistica quando un paziente ha più o meno possibilità di recupero a seconda del suo stato...
La verità è che per ora i rischi più grandi che occorrono a pazienti in stato vegetativo riguardano complicanze dovute allo stato clinico e che spesso, se il paziente non si sveglia completamente, possono portare alla morte.

Se un dottore vi dicesse (come è successo a noi) che il vostro caro ha scarse o nulle possibilità di recupero della coscienza, non sareste forse tentati di porre fine alle sue (forse) e vostre (sicuramente) sofferenze sospendendo la nutrizione?

Forse sono eccessivamente "spietato" ma mi atterrisce che sulla base di un parere esperienziale, per quanto dato in buona fede, si possano prendere scelte definitive sulla vita di un'altra persona che, per quanto ne possiamo sapere, è ancora viva.

Quando si perde la speranza si possono fare scelte orribili.

Questo è un post che mi leggerò diverse altre volte in futuro... soprattutto quando ci saranno momenti in cui la situazione di papà mi sembrerà davvero senza speranza ed uscita.

Ma per ora, papà, tifo ancora per te e lo farò sempre!!!

lunedì 15 ottobre 2007

Pensieri sparsi

Voglio iniziare con una poesia che ha scritto mia sorella 8 giorni dopo l'incidente.

Fluttui in un mondo
a noi sconosciuto
dove le nostre parole
come ovatta sfiorano i tuoi sensi
Non abbiamo riferimenti
ne certezze
ma il tuo profondo sonno
ci atterrisce
e tutto il nostro amore
è bloccato nei nostri sguardi
che avidi cercano invano
la luce quotidiana dei tuoi occhi

Non ci sono altre parole che descrivano meglio il nostro stato d'animo: veramente la poesia riesce a toccare corde ed a comunicare in modi inimmaginabili!
Veramente il profondo sonno ci atterrisce, veramente i nostri sguardi.. cercano... la luce quotidiana dei tuoi occhi.
Ma è invano? Quelle sono le parole di 8 giorni dopo, e forse varranno anche in altri momenti da qui a quando papà si risveglierà...
eppure..
Eppure OGGI papà ha aperto gli occhi
OGGI sembrava guardarsi intorno...

Speranza vana che è frutto del passato dolor?
NO! MI RIFIUTO DI PENSARE CHE POSSA ESSERE COSI'!!!

Concludo con un contrappasso alla legge di Murphy (grazie Padawan) che ben descrive il mio stato d'animo odierno:
Talvolta se credi che le cose possano andare bene e con tutto il cuore costruisci giorno per giorno un pezzetto di speranza, alla fine vanno bene davvero!

mercoledì 10 ottobre 2007

30 giorni dopo

Ecco, 30 giorni sono passati da quando papà e mamma hanno subito l'incidente e da quando papà è in trappola nel coma.

In trappola... può essere forse definita così la sua situazione? E la nostra, anche?

Siamo impotenti di fronte a qualcosa forse più grande di tutti noi, qualcosa che richiede la massima speranza nonostante ci sia chi fra i dottori dia ben poche chance di recupero a mio padre.

Un giorno ci si aggrappa a quei movimenti che sembrano da persona cosciente, ed il giorno dopo lo vedi quasi immobile, addormentato in un sonno profondo.
La speranza è che quella profondità non sia un abisso e che presto o tardi papà possa scalare questa montagna.

Pà, noi tutti ti stiamo aspettando!!!

martedì 9 ottobre 2007

Sentimenti contrastanti

La vita sa essere molto strana.
Ci sono cose che non hai saputa da una vita dei tuoi genitori e che poi scopri per i motivi più assurdi e nelle situazioni più strane.
Solo sabato ho scoperto che i miei si erano fidanzati proprio un 10 settembre.. precisamente il 10 settembre 1972.

A 35 anni esatti di distanza mamma si ritrova lontana dall'uomo che tutt'ora ama, dall'uomo che pur fra mille problemi ha scelto per vivere insieme, con cui ha deciso di costruire una storia insieme.
Una storia che per ora subisce una svolta inaspettata e brusca.

Sempre sabato un medico ci ha detto nuovamente che la sua esperienza gli dice che la situazione (trauma al tronco cerebrale) di papà non è destinata ad evolversi positivamente.. che rimarrà in coma... e che probabilmente morirà a causa di complicanze: la cosa veramente brutta in questa situazione è che alcuni medici sembrano più preoccupati di liberare un posto in rianimazione di quanto siano preoccupati di mantenere buone e stabili le condizioni cliniche di mio padre, poiché papà ha l'unica colpa di iniziare a respirare in maniera autonoma e diventa quindi un paziente candidato a lasciare rianimazione anche se ha bisogno di continua assistenza perché non riesce a liberare autonomamente i polmoni dal muco....

In queste condizioni entrare in rianimazione, vederlo alcune volte sofferente mentre respira male a causa del catarro o per la febbre alta come ieri..
ti si stringe il cuore, oppure ti si ferma il respiro con lui quando salta un momento di respirazione
ed i tuoi occhi vanno subito ai monitor a cui è attaccato a verificare che il battito cardiaco sia sempre presente, che la pressione non si alzi troppo, che la saturazione dell'ossigeno rimanga sempre sopra il 90%...
e le tue orecchie si tendono nel tentativo spasmodico di sentire una seppur minima variazione nei "bip" emessi dalle macchine che lo tengono sotto controllo
mentre preghi che non gli succeda nulla e che ti dia un qualche segno che ti sente,
che risponda come vorrebbero i dottori in maniera più decisa agli stimoli dolorosi con cui provano a "testarlo" secondo la stramaledettissima Scala di Coma Glasgow

Sono cose che non si riesce a comunicare o che è molto difficile trasmettere: a me non interessano i "due lettori" di manzoniana memoria... mi interesserebbe che chi ha provocato tutto questo leggesse e capisse quello che stiamo passando, quello che ha fatto.

giovedì 4 ottobre 2007

Una richiesta di aiuto

Sono passati quasi 30 giorni da quando mio padre è entrato in coma... 30 giorni in cui devo ringraziare Dio che mia madre sia uscita illesa da un terribile incidente stradale, ma 30 giorni in cui le nostre forze sono state messe a dura prova.
Forze di resistenza, di fede e di speranza che saranno messe a dura prova anche nei giorni (spero si possa parlare solo di giorni) a venire.

Qual'è lo scopo di questo blog?
Lo dico spudoratamente: non è un tentativo di esternare al mondo quelli che sono i miei sentimenti, ma è il tentativo di capire, cogliere informazioni su come quel maledettissimo incidente sia potuto accadere... un tentativo di far capire a chi è fuggito dal "luogo del delitto" quali dolori stia provocando.
Perché, signori, sebbene io non abbia uno straccio di prova l'incidente, come potrete leggere di seguito, è stato presumibilmente causato da un pirata della strada scomparso.

I fatti:
dal 10 Settembre mio padre è in coma a causa di un incidente che gli è occorso sulla A1 all'altezza di Caianello in direzione sud fra le 11.30 e le 11.55.
Oltre alla macchina di mio padre
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sono coinvolti due altri veicoli:
un camion sotto cui malauguratamente è andata a finire la macchina di papà
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ed un altro camion che ha tamponato la macchina dei miei ad incidente in corso
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La dinamica purtroppo non è chiara poiché mia madre non ricorda nulla dell'incidente se non che ad un tratto la macchina, mentre si spostava dalla corsia centrale a quella di sorpasso, andava sbattere contro il new jersey centrale.
Dalle poche notizie ricevute dalla stradale - il verbale sarà accessibile fra 3 mesi!!! - pare che la macchina,dopo aver colpito il new jersey, sia rimbalzata al centro della strada colpendo il rimorchio del primo camion e finendovi sotto.

Non può essere stato un malore di papà perché mia madre si ricorda benissimo che papà era cosciente fino a quando la macchina non ha sbattuto sul muretto centrale e poi c'è questa botta stranissima sul posteriore destro
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E' una botta chiaramente frutto di un tamponamento ma non compatibile con gli urti presenti sugli altri due veicoli.
Noi pensiamo che quella botta sia stata la causa dello sbandamento del veicolo di mio padre e quindi del successivo incidente... una botta causata da un quarto veicolo coinvolto poi fuggito.

Magari ci sbagliamo, ma se qualcuno di voi od un vostro conoscente fosse per caso capitato in quella zona nell'orario indicato e potesse fornirci qualche utile indizio in merito... ve ne sarei grato.
Il solo immaginare che c'è forse un qualcuno che ha causato il tutto ed è poi fuggito, aggiunge dolore a dolore.
Se veramente c'è un quarto veicolo coinvolto, prendere il colpevole di sicuro non ridarà indietro a mio padre questi quasi 30 giorni - sempre nella speranza che possa risvegliarsi - ma almeno aiuterà la società a limitare i danni che un essere così chiaramente privo di spirito sociale potrebbe aver già provocato e potrebbe continuare a provocare.